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AUTO DEL MESE Seat Mò 125

AUTO DEL MESE Seat Mò 125

AUTO” DEL MESE Seat Mò 125

Ormai la scelta è definitiva: il parlamento europeo ha approvato il blocco delle nuove targhe di veicoli a benzina e diesel dal 2035, al fine di ridurre le emissioni di gas serra e l’inquinamento atmosferico.

Questa scelta ha portato molte case automobilistiche a investire nello sviluppo dei veicoli elettrici a emissioni zero e sulla mobilità sostenibile.

La risposta di Seat non è una automobile, ma bensì uno scooter: il Seat MO 125.

140 KM DI AUTONOMIA PER SPOSTARSI COMODAMENTE IN CITTA’

Nata dalla partnership tra Seat e Silence il Mò è uno scooter compatto, ma non ristretto, con i suoi 1427 mm di interasse e il suo peso di 150 kg ben bilanciato.

Il suo motore sincrono a magneti permanenti, alloggiato nella ruota posteriore, eroga 12 cv (equiparabili alla potenza di un 125 endotermico) ed essendo omologato L3 è guidabile con patente B.

La batteria da 5,6 Kw/h garantisce un’autonomia di 137 km e spinge il Mo 125 da 0 a 50 km/h in soli 3,9 secondi fino a una velocità massima limitata di 95 km/h.

L’erogazione può essere gestita da tre modalità di guida:

  • ECO, per massimizzare l’autonomia della batteria
  • CITY, per bilanciare prestazioni e consumo della batteria
  • SPORT, per il massimo delle prestazioni

Inoltre la batteria è estraibile e può essere utilizzata per caricare anche altri dispositivi (come il telefono), e la ricarica si effettua attraverso la presa Shuko domestica in 6/8 ore.

MASSIMA CONNETTIVITA’ E PRATICITA’

Seat Mò 125 non è solo green, ma anche smart.

Lo scooter ha piena connettività con l’app MySeat, che oltre a permettere l’accensione e l’apertura del vano sottosella da la possibilità di avere in tempo reale la posizione geolocalizzata e i dati sulla batteria.

NON SOLO PER LA CITTA’, MA ANCHE PER LA PISTA: SEAT Mò 125 PERFORMANCE

Da inizio anno inoltre Seat ha lanciato anche la versione potenziata e sportiva del Mò 125: Seat Mò 125 Performance.

La versione Performance si distingue dalla versione standard per alcune modifiche estetiche, come l’introduzione di due nuove colorazioni (Barcellona Grey e Tarifa Blue) e una sella con rivestimento in alcantara realizzata da Shad.

Inoltre, la dinamica di guida è stata migliorata con alcuni accorgimenti tecnici, tra cui l’adozione di bilancieri e manubrio specifici e la nuova forcella con finitura dorata rivista da Andreani abbinata al nuovo ammortizzatore posteriore regolabile realizzato da Ohlins.

L’impianto frenante è stato maggiorato da Galfer e ora il sistema, oltre ad avere 15 cv, ora dispone della funzione “E-Boost”.

Questa funzione si attiva dopo gli 80 km/h tenendo premuto il pulsante Mode e che permette allo scooter di raggiungere una velocità massima di 105 km/h.

In sintesi, la Seat MO 125 Performance rappresenta la scelta ideale per chi cerca un’esperienza di guida sportiva e dinamica senza compromettere la sostenibilità.

UNA PERFORMANCE DA RECORD.

Grazie alle sue modifiche tecniche ed alla nuova funzione “E-Boost”, Seat Mò 125 Performance è stato protagonista di ben due record.

Il 4 e il 6 ottobre 2022 A Zuera, in Spagna, durante due sessioni di test di durata sono stati segnati due primati per la maggior distanza percorsa da una sola persona in 24 ore (1158 km) e per la maggior distanza percorsa da un team di 5 persone (1430 km).

AUTO DEL MESE Mazda MX-30 R-EV


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Vintage GP: ep. 10

Vintage GP: ep. 10
Vintage GP: ep. 10
Vintage GP: ep. 10 Land Rover Defender

Vintage GP: ep. 10 – Land Rover Defender

Vintage GP: ep. 10. Inarrestabile, iconica e capace di arrampicarsi anche su muri. Oggi vi porteremo alla scoperta di un’avventura lunga ben 70 anni: questa è la storia del Land Rover Defender.

Vintage GP: ep. 10

LA NASCITA DEL LAND ROVER

La storia del Defender ebbe inizio nel dopoguerra, quando il governo britannico impose alla Rover Company (un produttore di auto di lusso) di costruire veicoli più economici per agevolare le esportazioni in quegli anni difficili.

La Rover decise di rispondere a questa richiesta creando un veicolo versatile e resistente, adatto sia all’agricoltura che all’uso militare.

La progettazione e la realizzazione del veicolo vennero affidate a Maurice Wilks, che, ispirato dalle Jeep Willys utilizzate dall’esercito americano durante la Seconda Guerra Mondiale, creò un prototipo di fuoristrada utilizzando la struttura della Willys come base.

Maurice Wilks

L’anno successivo, il 30 aprile 1948, il nuovo modello fu presentato al pubblico al Salone dell’Auto di Amsterdam, col nome “Land Rover Series I“: un fuoristrada che aveva tre punti di forza:

  • la trazione integrale, ideale per affrontare terreni accidentati
  • la carrozzeria in alluminio, che oltre ad essere meno esposta alla corrosione, non era soggetta alle restrizioni imposte dal governo britannico in quel periodo.
  • il telaio a longheroni, che abbinato alla carrozzeria in alluminio rendeva il mezzo leggero e resistente.
Land Rover series 1

IL SUCCESSO E LE PRIME EVOLUZIONI

Il Series I suscitò un grande successo tra il pubblico: negli anni ’50 e ’60 divenne molto popolare tra gli agricoltori, gli esploratori e le forze armate di tutto il mondo, e nel 1958 venne lanciata la versione aggiornata: la Land Rover Series II, che si contraddistingueva per una carrozzeria più grande e confortevole.

Land Rover series 2

Negli anni ’70, il numero di Land Rover prodotti raggiunse il traguardo di un milione di veicoli venduti sia a clienti privati che all’esercito.

Nel 1971, venne lanciata la terza generazione del veicolo, ovvero il Land Rover Series III, che presentava una serie di miglioramenti tecnici, tra cui un nuovo motore a benzina a sei cilindri.

DALLA SVOLTA AI GIORNI NOSTRI.

Tuttavia, il vero punto di svolta arrivò nel 1983, quando all’aggiornamento per la quarta generazione, Land Rover lanciò due nuovi modelli: 90 e 110, che erano dotati di una nuova carrozzeria e di un nuovo telaio a traliccio che li rendeva ancora più resistenti.

Inoltre, il motore a diesel fu ulteriormente sviluppato, migliorando le prestazioni e riducendo le emissioni.

Negli anni ’90, il fuoristrada prese il nome di “Defender” (in onore del suo largo utilizzo in campo militare) e continuò ad evolversi fino alla sua ultima evoluzione nel 2016, che venne poi prodotta fino al 2016, quando la Land Rover decise di interrompere la produzione del veicolo a causa delle nuove normative sulle emissioni.

La storia del Defender è una testimonianza della capacità di adattamento e innovazione della Rover Company, che ha saputo creare un veicolo che è diventato un’icona della cultura popolare e un simbolo di resistenza e affidabilità. Ancora oggi, il Defender è ambito e sfruttato, continuando ad affrontare le zone più estreme e impervie di tutto il mondo.

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Intelligenza Artificiale e Guida Autonoma

Intelligenza Artificiale e Guida Autonoma

Intelligenza Artificiale e Guida Autonoma

L’intelligenza Artificiale è ormai sulla bocca di tutti e sempre più settori hanno cominciato ad approcciarsi a questa grande realtà e il mondo dell’Automotive non poteva di certo rimanere indietro.

Negli ultimi anni, molte case automobilistiche e aziende tecnologiche, stanno lavorando alla guida autonoma, utilizzando una combinazione di sensori, telecamere, radar e la famosa intelligenza artificiale!

La guida autonoma potrebbe rivoluzionare il modo in cui guidiamo le auto, eliminando la necessità per il conducente di controllare il veicolo e potenzialmente riducendo il numero di incidenti stradali.

Le tecnologie di guida autonoma utilizzando una vasta gamma di sensori, uniti all’intelligenza artificiale per rilevare e monitorare l’ambiente circostante e le condizioni della strada.

Questi dati vengono raccolti e analizzati per permettere al sistema di riuscire a spostarsi tra diverse destinazioni senza necessità di un intervento umano, su strade che non siano state preadattate.

La guida autonoma è ancora in fase di sviluppo e miglioramento, ma alcune case automobilistiche stanno già offrendo funzionalità di guida semi-autonoma, come l’assistenza alla frenata d’emergenza, il mantenimento della corsia e il controllo della velocità.

Si prevede che la guida autonoma potrà essere impiegata su larga scala entro pochi anni, una volta superati gli ostacoli tecnologici normativi.

I livelli di automazione:

Attualmente sulla base della classificazione fornita dalla Society of Automotive Engineers (SAE), ci sono 6 livelli di automazione:

  1. Veicoli privi di sistemi qualsivoglia sistema di assistenza alla guida
  2. Veicoli che adottano sistemi di assistenza al conducente
  3. Veicoli che adottano sistemi di “automazione parziale”
  4. Veicoli che adottano sistemi di automazione in scenari predefiniti
  5. Veicoli ad elevata automazione che, in molti casi, prescindono dal conducente
  6. Veicoli completamente autonomi che fanno a meno del conducente

Già diverse case automobilistiche sono in grado di offrire al pubblico veicoli di categoria “SAE 3- Ready”, purtroppo però la legislazione italiana non riconosce ancora la possibilità di immatricolazione di veicoli che superino il grado di automazione individuato come “SAE 2”.

Con la nascita di ogni nuova tecnologia, nascono anche tanti dubbi e perplessità, la guida autonoma solleva anche alcune questioni etiche e di sicurezza.

Ad esempio, come gestire la responsabilità legale in casa di incidenti con veicoli a guida autonoma?

Come garantire la sicurezza dei passeggeri e degli altri utenti della strada?

Come garantire l’etica delle decisioni prese dall’algoritmo di intelligenza artificiale, in caso di situazioni di emergenza?

Nonostante queste sfide, la guida autonoma rappresenta una delle principali novità del mondo automotive e potrebbe avere un impatto significativo sulle nostre vite e sulle nostre città.

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Crea la tua auto su misura con Audi Exclusive per un’esperienza di guida personalizzata.

Audi Exclusive

Audi Exclusive è il programma di personalizzazione del marchio, che offre ai clienti la possibilità di creare macchine uniche e personalizzate secondo le proprie esigenze e gusti.

Possedere una macchina Audi Exclusive significa avere un’auto costruita esclusivamente per te, con una gamma di opzioni di personalizzazione che permettono di creare un veicolo che riflette la propria personalità e il proprio stile.

Il processo di personalizzazione di Audi Exclusive inizia con la scelta dei materiali di alta qualità, come pelle, legno, carbonio o alluminio, per creare un interno elegante e confortevole.

I colori per gli interni e gli esterni, invece, sono personalizzabili, così come il tipo di finitura della vernice e la scelta dei cerchi in lega.

Inoltre, è possibile scegliere anche le opzioni di tecnologia avanzata, come i sistemi di intrattenimento e di sicurezza, per personalizzare l’esperienza di guida.

audi exclusive

L’acquisto di un’auto Audi Exclusive è un’esperienza unica, che offre un senso di soddisfazione e di appartenenza.

Una macchina personalizzata rappresenta il proprietario e riflette il suo stile e la sua personalità.

L’auto diventa un’opera d’arte, con particolari unici e dettagli unici che la rendono veramente speciale.

Inoltre, possedere una macchina Audi Exclusive significa anche possedere un’auto molto esclusiva, poiché solo pochi proprietari in tutto il mondo avranno un veicolo simile.

rs6 exlusive
Audi RS6 Avant in Nero Pantera effetto cirstallo

Infine, una macchina Audi Exclusive è un investimento, in quanto il valore di rivendita potrebbe aumentare in futuro.

Le auto personalizzate sono ricercate da collezionisti e appassionati di automobili, che apprezzano la loro unicità e il loro valore.

Possedere una macchina personalizzata è un’esperienza che dura nel tempo, perché ogni volta che ci si siede al volante, si ha la sensazione di guidare qualcosa di veramente speciale.

In conclusione, il programma Audi Exclusive offre ai clienti la possibilità di possedere un’auto personalizzata e unica.

Questo significa avere un’auto costruita esclusivamente per te, con particolari e dettagli unici che la rendono veramente speciale.

L’acquisto di una macchina Audi Exclusive è un’esperienza che offre un senso di soddisfazione e di appartenenza, oltre a rappresentare un investimento in un’auto che potrebbe aumentare il suo valore di rivendita nel tempo.

Possedere un’auto Audi con finiture Exclusive è un’esperienza straordinaria e unica.

Ti permette di possedere un’auto costruita appositamente per te, con finiture e dettagli personalizzati che riflettono il tuo stile e la tua personalità.

Possedere un’auto personalizzata di alta gamma è un’investimento in te stesso e in un’auto di lusso che attira l’attenzione degli altri.

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Vendite automotive 2022

vendite automotive 2022

Vendite automotive 2022

Come ha chiuso questo 2022 il mondo dell’Automotive?

Siamo già nel 2° mese di questo 2023, ma guardiamoci indietro e vediamo come si è concluso il 2022 per il settore dell’Automotive.

Vendite automotive 2022

Bisogna ammettere che il 2022 non è stato tutto rose e fiori per le concessionarie e per il mercato delle Auto.

Si può dire però che il mese di Dicembre è il sesto mese consecutivo che si chiude in maniera positiva.

La crescita accelera di un +21% grazie anche alle 104.915 nuove immatricolazioni registrate, rispetto alle 86.717 immatricolazioni registrate a Dicembre 2021.

Si conferma anche una grande crescita dei privati con un +7,4%; purtroppo però le autoimmatricolazioni confermano un calo del -16,3% e chiudono l’anno a -16,6%.

In forte crescita è l’ambito dei Noleggi, si parla dei Noleggi a Lungo Termine con grande +81% che vede chiudere il 2022 a +18,8% e in recuperò a Dicembre anche il campo dei Noleggi e Breve Termine con il +85,5%, ma non basta a chiudere l’anno in positivo e si ferma a un -17%.

Le vendite del 2022 divise per Alimentazione.

Parlando anche di Alimentazione, il diesel e la benzina raddoppiano in crescita ma non riescono a chiudere del tutto in positivo il 2022.

Non si può dire lo stesso del GPL che chiude dicembre con +40,9% e tutto l’anno a +10,2%, mentre il metano scende ancora di più.

Nell’ambito dell’Elettrificazione si vede che in dicembre, le auto alla spina coprono il 9,4% delle preferenze, con le elettriche pure a -25,9% e le plug-in hybrid a -4,6%, categorie che nell’intero anno chiudono rispettivamente a -26,6% e a -2,7%.

Molto dinamiche le ibride autoricaricabili, che chiudono il 2022 guadagnando oltre 5 punti di quota, con un +18,5% per le full hybrid e un +2,6% per le mild hybrid.

Per concludere questa veloce analisi dell’Andamento del Mercato Automotive, si conferma la crescita a doppia cifra di tutti i segmenti di vetture, ad eccezioni delle city car.

Le utilitarie nel totale dell’anno guadagnano 1,7 punti al 39,3% di quota, mentre il segmento C conferma il 29,7% del totale, il segmento D sale al 13,3%, l’E al 2,2% e l’alto di gamma allo 0,4%.

Per categorie di auto si può anche dire che i crossover e fuoristrada guadagnano oltre 5 punti, al 53,7% del totale (i primi al 43,2%, gli altri al 10,5%).

Le berline perdono 4,6 punti e scendono al 39,6% di quota e le station wagon si fermano al 3,4%.

Dai uno sguardo alle nostre promo del mese.

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Vintage GP: Volkswagen Maggiolino

Vintage GP: Volkswagen Maggiolino
Vintage GP: Volkswagen Maggiolino

Vintage GP: Volkswagen Maggiolino

È un’auto fuori dal tempo, nata come il sogno di un sanguinoso dittatore, per poi diventare simbolo di pace e amore in tutto il mondo. Questa è l’auto Vintage GP: Volkswagen Maggiolino (o Beetle)

Ha battuto centinaia di record in più di 60 anni di onorata carriera con oltre 21 mln di esemplari prodotti e ancora oggi è un’icona della cultura pop.

Oggi vi raccontiamo la storia di un mito che oggi tutti conosciamo come Maggiolino Volkswagen.

Vintage GP: Volkswagen Maggiolino

La motorizzazione della Germania

È il 1934, e in Germania il popolo non se la passava molto bene.

Quell’estate Adolf Hitler prese il potere dopo che il presidente Hindenburg morì a 87 anni, e tra le prime richieste che vennero ordinate ci fu quella di “motorizzare la Germania”.

Per dare vita al progetto, il governo tedesco assunse l’ingegnere di auto da corsa Ferdinand Porsche (lo stesso che fondò poi l’omonima casa automobilistica, che fondò la casa automobilistica Volkswagen (in italiano  “auto del popolo”).

Vintage GP: Volkswagen Maggiolino

Il compito che venne assegnato a Porsche era quello di realizzare un’automobile che la famiglia media poteva permettersi:

  • Piccole dimensioni ma allo stesso tempo di grandezza sufficiente da ospitare quattro persone comodamente;
  • Semplice da usare e mantenere ovunque;
  • Di una durevolezza sufficiente ad accompagnare la famiglia per molto tempo.

Il design finale della carrozzeria rifletteva la tendenza dell’epoca per veicoli eleganti e rotondi, con il motore boxer raffreddato ad aria montato nella parte posteriore.

Questa soluzione però portò problemi alla Volkswagen perché Porsche avrebbe preso ispirazione dalla Tatra V570 (o T97), un prototipo della casa automobilistica cecoslovacca Tatra, che di conseguenza avrebbe citato a giudizio la casa tedesca.

Questa causa venne presa con filosofia dal Führer, che fece quello che qualsiasi dittatore avrebbe fatto se qualcuno gli avesse fatto causa per la sua auto: invase la Cecoslovacchia e prese il controllo della fabbrica della Tatra.

La KdF-Wagen

Quando il “design totalmente originale” venne completato la Volkswagen diede il via alla produzione della vettura che venne assegnata a un progetto governativo chiamato “Forza attraverso la gioia” (in tedesco “Kraft durch Freude!”)

La nuova automobile prese il nome di KdF-Wagen e per la sua realizzazione venne costruita una nuova fabbrica vicino a Fallersleben, e attorno venne costruita una città, che oggi si chiama Wolfsburg e ospita ancora la Volkswagen.

La produzione iniziò nel 1938, ma venne interrotta dopo soli 210 unità prodotte, per la necessità di Hitler di focalizzare l’industria tedesca per lo sforzo militare, che come tutti sappiamo portò alla seconda guerra mondiale e fece uscire la Germania.

Quando la seconda guerra mondiale giunse al termine nel 1945 la Germania ne uscì ridotta in un cumulo di macerie.

La fabbrica non fu risparmiata e venne distrutta nei bombardamenti.

Successivamente le forze di occupazione Britanniche incaricate dell’area, trovando le parti originali della linea di produzione del KdF-Wagen e provarono a venderle alle case automobilistiche inglesi, non avendo però un esito positivo.

Nel 1946 la fabbrica fu ricostruita e la linea di produzione venne rimontata, e da quel momento la vettura non sarebbe più stata KdF-Wagen, ma Volkswagen Type 1.

Il Soprannome “Maggiolino”

Nel 1949 la fabbrica venne ceduta a Heinz Nordhoff, e con il risollevamento della Germania dalle ceneri la Volkswagen iniziò a vendere la Type 1 in tutta l’Europa occidentale, dove si guadagnò per la prima volta il soprannome di “Maggiolino” (Beetle).

Le vendite nell’Europa del dopoguerra procedevano a fatica, e in Volkswagen capirono che per vendere le loro auto avrebbero dovuto puntare a un mercato con una grande popolazione, molti soldi e in cui le strade non erano state fatte esplodere.

Così decisero di puntare all’America, dove però i primi sforzi furono fallimentari perché nessun concessionario statunitense voleva toccare la macchina perché il maggiolino era vista da tutti come la macchina dei nazisti.

Bisognerà aspettare il 1950 perché la VW riuscì a convincere alcuni concessionari ad accettare le loro auto, e contro ogni aspettativa il piccolo Maggiolino iniziò a vendere grazie a tre fattori:

1) il suo prezzo molto più economico e conveniente della maggior parte delle auto presenti sul mercato.

2) il fatto che fosse un mezzo robusto e affidabile anche su strade non asfaltate.

3) la manutenzione era relativamente semplice e poco costosa.

L’auto del popolo

Finalmente l’auto del popolo divenne la scelta del popolo, tanto che nel 1955, dopo solo otto anni dalla sua entrata nel mercato la VW aveva già venduto un milione di Maggiolini.

Nel 1972, inoltre il maggiolino diventò l’automobile più venduta di sempre.

Nonostante il numero altissimo di vendite nel 1974, in vista della necessità di una sostituzione più moderna venne lanciata la Golf.

Quest’ ultima nonostante la stessa compattezza, economicità ed affidabilità produceva quasi il doppio della potenza del Maggiolino.

La transizione da Maggiolino a Golf avvenne abbastanza rapidamente in tutto il mondo.

Le uniche a continuare a richiedere il maggiolino furono Messico e Brasile, tant’è che il maggiolino continuò la sua produzione in Messico fino al 2003.

In totale la Volkswagen ha venduto 21 milioni di Maggiolini in tutto il mondo, e venne riportato in vita nel 1998 con la New Beetle che venne prodotta fino al 2019.

Il Maggiolino è una macchina che ha segnato un’epoca, diventando uno status symbol grazie alle sue comparse cinematografiche, come La saga di Herbie e Transformers.

Transformers

Che si tratti di guidare su strade o sulle dune può essere trovato in quasi ogni parte del mondo, è stato un boom di vendite ed ancora oggi è un’icona della cultura pop.

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AUTO DEL MESE Mazda MX-30 R-EV

AUTO DEL MESE Mazda MX-30 R-EV

Quella di Mazda è una storia intrecciata col motore rotativo, che ha fatto la storia della casa giapponese e che ha dato vita ad alcune delle auto sportive più blasonate dagli appassionati creando la nostra Auto del mese: Mazda MX-30 R-EV

Motore Wankel

Stiamo parlando della 787B, che ha portato Mazda a diventare il primo costruttore giapponese a vincere la 24 Ore di Le Mans, della RX-7, apparsa in Fast and Furious: Tokyo Drift, fino alla RX-8 che è stata l’ultima espressione del Wankel fino alla sua uscita di produzione nel 2012.

AUTO DEL MESE Mazda MX-30 R-EV

Oggi, 11 anni dopo dall’uscita di produzione il motore wankel, torna in gioco con un ruolo completamente diverso: trovandosi a bordo di nuova Mazda MX-30 e-Skyactiv R-EV.

La nuova versione ibrida plug-in dell’elettrica MX-30 in cui la base tecnica elettrica non cambia e il motore rotativo viene aggiunto in funzione di “range extender”, ovvero come unità termica che funge da generatore di corrente.

La macchina viene spinta soltanto dal motore EV, che può ricevere energia dalla batteria o direttamente dal motore rotativo, e il sistema ibrido eroga un totale di 170 CV (74 CV sono del solo motore termico da 830 cm3) e 260 Nm.

Grazie all’intervento del motore rotativo e al serbatoio di benzina da 50 litri, l’autonomia complessiva dichiarata è di 600 km, mentre quella elettrica pura è di 85 km nel ciclo WLTP (che possono arrivare a 110 in città).

La velocità massima (limitata) è di 140 km/h, mentre l’accelerazione 0-100 km/h è di 9,1 secondi.

FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA

Il rotativo entra in azione quando è richiesta la massima potenza, l’elettricità che viene prodotta finisce immagazzinata in una batteria da 17,8 kWh di capacità, che va ad alimentare il propulsore elettrico.

TEMPI DI RICARICA

Mazda MX-30 R-EV si può ricaricare in corrente alternata fino a 11 kWh di potenza per caricare la batteria da 0 a 100% in circa un’ora e 40 minuti oppure 25 minuti in corrente continua fino alla potenza di 36 kWh.

Sfruttando un sistema rapido a 36 kWh, la MX-30 e-Skyactiv R-EV può passare dal 20 all’80% della carica in 25 minuti, mentre con le wallbox da 11 e 7,2 kW i tempi salgono rispettivamente a 50 e 90 minuti.

MODALITA’ DI GUIDA

Le modalità di guida disponibili sono tre:

Normale, che utilizza principalmente il motore elettrico, ma se viene richiesta più potenza entra in gioco anche il motore rotativo.

EV, che impiega solo l’energia prodotta dalla batteria finché questa non è scarica Se si preme a fondo l’acceleratore, comunque, la vettura attiva anche il rotativo per utilizzare tutta la potenza disponibile.

Ricarica, che permette di conservare l’energia della batteria (per esempio per muoversi in un’area residenziale) o per alimentare dispositivi elettrici quando la vettura è ferma.

ALLESTIMENTI E PREZZI

Esteticamente, la MX-30 R-EV si può riconoscere dalla MX-30 elettrica grazie ad alcuni dettagli, come il badge specifico sul portellone del bagagliaio, l’emblema del motore rotativo sui passaruota anteriori e il disegno esclusivo dei cerchi in lega da 18”.

Gli allestimenti disponibili sono quattro:

Prime Line da 38.150 euro

Advantage da 39.650 euro

Makoto da 41.400 euro

Edition R da 45.650 euro

OFFERTA DI LANCIO

Fino al 31 marzo, Mazda MX-30 R-EV si può acquistare col Welcome Bonus che prevede fino a 8.500 euro di sconto contando anche gli incentivi governativi in caso di rottamazione.

L’offerta include anche la formula “Get & Drive Smart” con inclusa l’assicurazione furto e incendio per 2 anni che prevede il solo versamento di un anticipo, senza dover pagare rate né interessi per i successivi 2 anni.


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Lo sapevi? ep 6

Lo sapevi? ep.6

Lo sapevi? ep.6

Lo sapevi? ep.6″.

10 invenzioni dell’Automotive sono firmate dagli Italiani!

Ancora una volta la creatività degli Italiani si è fatta sentire con 10 grandi invenzioni per l’orgoglio tricolore.

Stiamo parlando dell’invenzione del Motore a scoppio, del primo Impianto elettrico, i Fari a LED, il Freno a pedale, del Cambio Automatico, del Monovolume, della Trazione anteriore, lo Start & Stop, l’iniezione diretta sul motore Turbo diesel e del Common Rail.

Vediamole tutte insieme!

Lo sapevi? ep.6

Il Motore a Scoppio

Chiamato anche “motore a combustione interna”, venne inventato nel 1853 da due ingeneri italiani, Eugenio Bersanti e Felice Matteucci.

Il primo utilizzo del rudimentale, ma funzionante, propulsore a scoppio fu presso le Officine della Stazione ferroviaria Maria Antonia, l’attuale Santa Maria Novella.

Il primo Impianto Elettrico

Il primo della storia venne montato sulla Lancia Theta, nel 1913. Disponeva di 6 volt, i quali riuscivano a fornire energia per illuminare tutta la strumentazione, far suonare il clacson e far funzionare le luci anteriori e posteriori.

I Fari a LED

Nel 2002, grazie all’azienda Italiana Magneti Marelli, insieme alla Lancia Thesis debuttano anche i fari a LED.

Dopo poco questi fari sono diventati di uso comune, diventando anche di base su molte vetture.

Il Freno a Pedale

Invenzione rivoluzionaria introdotta da Fiat insieme alla sua celebre 3½ HP del 1899.

Prima di allora il freno era comandato a leva come l’attuale freno a mano. Grazie a questa invenzione cambia completamente il modo di utilizzare questo strumento.

Il Cambio Automatico

Inventato nel 1931 dall’ingegnere Elio Trenta. L’ingegnere presentò inizialmente la sua invenzione a Fiat, ma venne rifiutato perché si pensava che potesse ridurre e penalizzare le prestazioni delle sue auto.

L’invenzione venne quindi accantonata fino a che l’americana Oldmobile non iniziò ad adattarlo a tutte le sue vetture.

La Monovolume

La prima Monovolume della storia è firmata Fiat.

Questa casa automobilistica ebbe l’idea geniale di sistemare 6 passeggeri in 3 file di sedili dove l’ultima si può abbassare per aumentare lo spazio nel baule.

A pensarci adesso, nulla di innovativo per noi che siamo abituati a vedere auto ben più straordinarie; ma negli anni tra il 1956 e 1967 la 600 multipla, ebbe un gran successo, tant’è che ne vendettero oltre 240.000 esemplari.

La Trazione Anteriore

Insieme alla trazione anteriore si parla subito della Lancia Flavia, la prima auto a essersi proposta con la trazione anteriore e ad avere 4 freni a disco.

Con trazione anteriore si intende che il motore esercita la propria azione sulle ruote anteriori che “trainano” quelle posteriori.

Il Sistema Start&Stop

Tutti conosciamo l’ormai comune “Start&Stop” una volta chiamato “spegnimento automatico del propulsore”.

La prima macchina ad aver montato questo sistema fu Fiat, con la sua Regata Energy Saving.

Nel 1983 venne montato sulla vettura il sistema “Cymatic”, che era appunto in grado di spegnere automaticamente il motore tutte le volte che l’auto si fermava.

Iniezione diretta sul Turbo diesel

Ancora una volta si parla di Fiat come protagonista delle invenzioni italiane.

Siamo nel 1988 e questa volta l’invenzione tratta di un motore turbo diesel con iniezione diretta.

La prima auto a disporre di questo sistema è la Croma TDI, fin da subito si notano grandi miglioramenti sui consumi e soprattutto sulle prestazioni.

Il Common Rail

Anche questa volta si tratta di un’invenzione italiana e l’inventore è ancora una volta Fiat! Il centro di Ricerche della casa automobilista ideò e sviluppò questa tecnologia di iniezione elettronica per motori a gasolio.

La casa italiana cedette tutti i diritti alla Bosch, che ne completò la messa a punto.

Il Common Rail debuttò a bordo dell’Alfa Romeo 156 1.9 Jtd nel 1997.

Ti sei perso il gli altri episodi di “Lo sapevi?”

Leggili qui! 👇

Lo sapevi ep.1 – chi ha inventato il camper

Lo sapevi ep.2 – Chi è stato il primo a fare un viaggio in auto?

Lo sapevi ep.3 – Occhio a sbattere le portiere se ti trovi in svizzera.

Lo sapevi ep.4 – L’auto elettrica è davvero un’invenzione moderna?

Lo sapevi ep.5 – Il Tergicristallo è nato durante una bufera di neve.


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Ci vediamo al prossimo episodio! 😘

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Audi fa già parte della Formula 1 virtuale

Audi Formula 1

I fan della Formula 1 dovranno aspettare ancora un po’ prima che Audi gareggi per la prima volta nella classe regina del motorsport all’inizio del 2026.

Il mondo virtuale sta accorciando l’attesa: il marchio con i quattro anelli fa già parte dell’EA SPORTS F1 ufficiale ® 22 gioco di corse di Codemasters.

A fine agosto Audi ha annunciato il suo  ingresso in Formula 1  durante il Gran Premio del Belgio a Spa-Francorchamps e contestualmente ha svelato una show car con una speciale livrea di lancio Audi F1. 

EA SPORTS e Codemasters hanno ora ricreato digitalmente questa show car nei minimi dettagli e l’hanno integrata nel videogioco F1® 22 con l’ultimo aggiornamento in-game. 

Showcar mit Audi F1 launch livery in the simulation EA SPORTS F1® 22

Audi in Formula 1… per ora virtuale!

“Non è scontato far parte della simulazione ufficiale della Formula 1 tre anni prima della nostra prima gara”,

ha dichiarato Henrik Wenders, Head of Brand Audi. 

“La nostra show car ha suscitato molto scalpore fin dal primo momento con il suo design sorprendente, e la combinazione di colori tipica di Audi nel motorsport.

Ovunque sia stato in azione, le reazioni sono state estremamente positive. 

Sono convinto che la nostra show car conquisterà molti fan anche nel mondo virtuale”.

EA SPORTS è considerato lo sviluppatore leader di giochi sportivi per console e PC. F1® 22 è l’ultima versione del videogioco ufficiale del FIA Formula 1 World Championship, disponibile per PlayStation, Xbox e PC, anche in VR su PC. 

Tutti i team, i piloti e le piste attuali sono inclusi nel gioco. 

La show car di Audi fa parte del “Podium Pass Series 4 VIP tier” che è disponibile per i giocatori dal 7 dicembre 2022.

“C’è stata un’incredibile eccitazione quando Audi ha annunciato che si sarebbe unita alla griglia di F1”, ha dichiarato Paul Jeal, F1 Senior Franchise Director di Codemasters. 

“Siamo entusiasti di consegnare la straordinaria livrea di lancio ai giocatori di EA SPORTS F1 22 come parte del Podium Pass Series 4, consentendo ad Audi di affermarsi come contendente al titolo nel mondo virtuale prima del suo debutto nel 2026.”

Nel mondo reale, Audi gareggerà nel Campionato Mondiale FIA ​​di Formula 1, a partire dalla stagione 2026, con il proprio team ufficiale in  collaborazione con il team corse svizzero Sauber . 

I primi test sono previsti per il 2025.

Nello  stabilimento di Neuburg an der Donau , Audi sta sviluppando un proprio propulsore per i nuovi regolamenti di Formula 1 che entreranno in vigore dal 2026 e compirà un importante passo verso la sostenibilità.

I propulsori saranno più efficienti di quanto non siano oggi, poiché la percentuale di energia elettrica aumenterà in modo significativo e verrà utilizzato carburante sintetico CO 2 neutro, secondo gli standard UE.