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MovieCars – Chevrolet Camaro: Icona del Cinema e della Cultura Pop

MovieCars - Chevrolet Camaro: Icona del Cinema e della Cultura Pop

MovieCars – Chevrolet Camaro: Icona del Cinema e della Cultura Pop

MovieCars - Chevrolet Camaro: Icona del Cinema e della Cultura Pop

Chevrolet Camaro: un auto che lascia il segno

Nel vasto universo delle auto del cinema, poche hanno lasciato un’impronta così indelebile quanto la Chevrolet Camaro. Da Bumblebee, l’autobot trasformato in un’audace Camaro nel franchise dei Transformers, fino alle sue apparizioni in pellicole iconiche come “Talladega Nights”, la Camaro ha conquistato il cuore degli appassionati di auto e dei cinefili di tutto il mondo.

Bumblebee: da Maggiolino giallo a Chevrolet Camaro

Nel mondo dei Transformers, il passaggio di Bumblebee dalla forma di un modesto Maggiolino giallo a una grintosa Chevrolet Camaro è stato una mossa audace, ma azzeccata. È stato il regista Michael Bay a dare vita a questa trasformazione, optando per una Camaro Z/28 degli anni ’70 come incarnazione dell’autobot coraggioso. Questa scelta ha aggiunto un tocco di grinta e modernità al personaggio, rendendolo perfetto per accompagnare il protagonista Sam Witwicky (interpretato da Shia LaBeouf) nelle sue avventure.

La Camaro scelta da Bay era una sportiva del 1977, personalizzata con una verniciatura gialla canarino e le iconiche strisce nere da corsa. Questa versione, con il suo motore V8 e una linea massiccia, ha conquistato non solo gli appassionati di auto d’epoca, ma anche il grande pubblico con il suo appeal distintivo.

MovieCars - Chevrolet Camaro: Icona del Cinema e della Cultura Pop

La Camaro nei sequel della saga Transformers

Ma la relazione tra la Chevrolet Camaro e il cinema non si ferma qui. Dopo il successo dei Transformers, la Camaro ha continuato a brillare sul grande schermo con apparizioni in film come “La Vendetta del Caduto” e “Dark of the Moon”. In entrambi i casi, la vettura è stata personalizzata con dettagli unici, dando vita a edizioni speciali che hanno catturato l’attenzione degli spettatori.

Oltre al mondo del cinema, la Chevrolet Camaro ha anche una lunga storia di apparizioni in serie TV e video musicali, confermando il suo status di icona culturale.

MovieCars - Chevrolet Camaro: Icona del Cinema e della Cultura Pop

In definitiva, la Chevrolet Camaro è molto più di una semplice auto da corsa: è un simbolo di potenza, stile e intraprendenza, tanto sul grande schermo quanto nella vita reale. E con il suo design iconico e le prestazioni eccezionali, continuerà a ispirare e affascinare gli appassionati di auto e cinefili per generazioni a venire.

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Impianto frenante: Promo Sconto 25%

Impianto frenante: Promo Sconto 25%

Mantenere la Sicurezza in Primo Piano: L’Importanza del Controllo dell’Impianto Frenante

Quando si parla di sicurezza stradale, uno degli elementi più cruciali è senza dubbio l’impianto frenante. Pastiglie dei freni, dischi e olio sono componenti fondamentali che devono essere regolarmente controllati e mantenuti per garantire un funzionamento ottimale e la massima sicurezza sulle strade.

Controllo delle Pastiglie dei Freni e dei Dischi

Le pastiglie dei freni svolgono un ruolo essenziale nel processo di frenata del veicolo. Nel corso del tempo, l’usura delle pastiglie può compromettere l’efficacia del sistema frenante, aumentando la distanza di arresto e riducendo la capacità di risposta in situazioni di emergenza. Allo stesso modo, i dischi dei freni possono usurarsi e sviluppare irregolarità superficiali che influenzano negativamente le prestazioni frenanti.

Un controllo periodico delle pastiglie dei freni e dei dischi è pertanto essenziale per garantire la sicurezza degli occupanti del veicolo e degli altri utenti della strada. Anomalie come scricchiolii, vibrazioni o una maggiore distanza di arresto possono essere segnali di problemi che richiedono un intervento immediato.

Importanza dell’Olio nel Sistema Frenante

L’olio utilizzato nel sistema frenante è altrettanto cruciale. L’olio dei freni contribuisce a mantenere il corretto funzionamento del sistema, assicurando che l’energia generata dalla pressione del pedale venga trasferita efficacemente alle pastiglie e ai dischi. Un livello inadeguato di olio o la presenza di contaminanti possono compromettere l’efficacia del sistema frenante e aumentare il rischio di incidenti.

Promozione Esclusiva: Sconto del 25% sulla Sostituzione delle Pastiglie, degli Dischi e dell’Olio per Hyundai e Kia

Per incentivare una corretta manutenzione dell’impianto frenante e garantire la sicurezza dei nostri clienti, siamo lieti di annunciare una promozione speciale per il mese di aprile. Per tutti i proprietari di veicoli Hyundai e Kia, offriamo uno sconto del 25% sulla sostituzione delle pastiglie dei freni, dei dischi e dell’olio.

Approfittare di questa promozione è un’ottima opportunità per assicurarsi che il vostro veicolo sia dotato di un impianto frenante in condizioni ottimali, garantendo la massima sicurezza su strada.

In conclusione, controllare regolarmente le pastiglie dei freni, i dischi e l’olio è fondamentale per garantire una guida sicura e tranquilla. Approfittare della promozione del 25% di sconto è un modo intelligente per investire nella manutenzione del vostro veicolo e nella vostra sicurezza. Non trascurate la salute del vostro impianto frenante: prenotate subito un controllo e assicuratevi di viaggiare sempre al sicuro.

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AUTO DEL MESE SEAT ARONA BLACK EDITION

AUTO DEL MESE SEAT ARONA BLACK EDITION

L’Eleganza Urbana a Produzione Limitata

Marzo ci porta un’autentica chicca automobilistica con la SEAT Arona Black Edition, l’auto del mese che incarna l’eleganza urbana e la potenza straordinaria di SEAT. Questo progetto straordinario, basato su uno dei modelli più rappresentativi della casa spagnola, è destinato a catturare l’attenzione degli appassionati di automobili che cercano un mix irresistibile di design sportivo, compattezza ed agilità, e un posizionamento prezzo vincente.

Arona: Una Storia di Successo

Dal suo debutto, SEAT Arona ha mantenuto il suo status di car line più rilevante di SEAT. Tre caratteristiche fondamentali – design sportivo, compattezza ed agilità, e un posizionamento prezzo vincente – hanno contribuito a consolidare il bacino della sua clientela potenziale nel tempo.

Arona Black Edition: Un’eccellenza Temporanea: La Arona Black Edition, una versione speciale con un’orizzonte temporale limitato, è una dimostrazione della dedizione di SEAT per il design distintivo e l’innovazione. Basata sulla solida fondazione di Arona Style, questa edizione limitata si distingue per le sue dotazioni da allestimento top di gamma che conferiscono un tocco di classe e esclusività al SUV urbano.

Elementi Distintivi di Arona Black Edition:

  • Fari Full LED: Garantiscono una visibilità superiore e aggiungono un tocco moderno al design.
  • Cerchi da 18” Nuclear: Un dettaglio che non passa inosservato, conferendo grinta e stile.
  • Vetri Posteriori Oscurati: Aggiungono un tocco di mistero e raffinatezza all’estetica.
  • SEAT Virtual Cockpit da 10,2”: Tecnologia all’avanguardia per un’esperienza di guida futuristica.
  • Bocchette Aerazione in Grigio Metallic: Dettagli che riflettono l’attenzione al design.
  • Vernice Metallizzata Nera: L’eleganza del nero per un look sofisticato.

Eccellenza e Competitività:

La Arona Black Edition mantiene una competitività ineguagliabile grazie alle sue dotazioni aggiuntive, rendendo questa versione a produzione limitata un’opzione irresistibile per chi cerca l’eleganza senza compromessi.

Disponibilità Limitata:

Questa straordinaria versione è disponibile con la motorizzazione 1.0 TSI da 95 CV con cambio manuale, offrendo un mix perfetto di potenza e efficienza.

SEAT Arona Black Edition è una vera sintesi di stile, prestazioni e esclusività. Chi ama distinguersi sulla strada e cerca un’auto che racconti una storia di eleganza urbana non può fare a meno di dare un’occhiata da vicino a questa produzione limitata. Affrettatevi, perché l’eleganza a produzione limitata aspetta solo pochi fortunati acquirenti!

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Lo sapevi? ep.19 L’origine della parola AUTOMOBILE nata maschio, diventata femmina

Lo sapevi? ep.19 L’origine della parola AUTOMOBILE nata maschio, diventata femmina

Lo sapevi? ep.19 L’origine della parola AUTOMOBILE nata maschio, diventata femmina

L’automobile, icona di libertà e innovazione, nasce maschio ma si trasforma in femmina nel corso degli anni. Questo affascinante cambiamento di genere è un viaggio attraverso la storia linguistica dell’auto, un percorso che inizia nella Francia del 1875.

L’Origine del Termine “Automobile”:

Il termine “automobile” fece la sua prima comparsa in Francia nel settembre del 1875. Inizialmente, non era un sostantivo, ma piuttosto un aggettivo: “voiture automobile”, ovvero una vettura che si muove da sé. Questa espressione era un ibrido composto dalle radici greche “autós” (sé) e latine “mobilis” (mobile). Per almeno quindici anni, “automobile” rimase un aggettivo prima di assumere la forma di un sostantivo nel 1890.

Il Dilemma del Genere: Maschio o Femmina?

Una volta che “automobile” divenne un sostantivo, il dibattito sul suo genere iniziò. Il Consiglio di Stato francese chiese il parere dei membri dell’Accademia, i quali decisero che “automobile” dovesse essere un sostantivo maschile. Tuttavia, grammatici e linguisti dissentirono, sostenendo che, essendo una sostantivazione di un aggettivo femminile (“voiture”), avrebbe dovuto mantenere il genere femminile: “une automobile”. La controversia continuò, e la stessa questione si pose anche in altre nazioni.

Intervento di D’Annunzio in Italia:

In Italia, dopo anni di discussione sul genere di “automobile”, intervenne Gabriele D’Annunzio nel 1926. La massima autorità letteraria del tempo dichiarò: “L’Automobile è femminile”. D’Annunzio sottolineò la grazia, la snellezza, la vivacità e la perfetta obbedienza dell’auto, convincendo tutti. Da quell’anno, il genere femminile prevalse definitivamente per l’automobile in Italia.

Un Termine Ancora Attuale:

Nonostante il passare degli anni, l’automobile rimane femminile nella lingua italiana. L’uso del termine abbreviato “auto” è diffuso e anch’esso conserva il genere femminile. Il termine “macchina”, una volta comune, è ora in disuso.

L’evoluzione del genere dell’automobile è un curioso capitolo nella storia linguistica e culturale. Da un aggettivo neutro a un sostantivo maschile, fino a diventare un termine femminile, l’auto ha attraversato un viaggio di identità linguistica che riflette la complessità e la ricchezza dell’evoluzione del linguaggio nel corso del tempo.

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DeLorean dalla bancarotta ad Hollywood

DeLorean dalla bancarotta ad Hollywood

DeLorean dalla bancarotta ad Hollywood

Se parliamo di DeLorean, il primo pensiero va alla famosissima macchina del tempo usata da Doc in “ritorno al futuro” con cui Marty McFly viaggia attraverso gli anni prima avanti poi indietro nel tempo.

Ma non tutti sanno che in realtà la storia di questa macchina è tutto tranne che una favola avvincente: partiamo da un sogno di un ragazzo, tramutatosi in progetto non riuscito, passando dalla bancarotta fino al divenire un pezzo iconico grazie ad Hollywood.

Un brillante progettista

Nel 1975 John DeLorean, un progettista americano della General Motors, con uno spiccato senso per gli affari e con una visione brillante del mercato dell’automotive, si mette in proprio fondando la DeLorean Motor Company.

Il sogno di John era di produrre un’auto sportiva futuristica ad un prezzo abbordabile, la Delorean DMC-12.

I successi di John DeLorean

Il curriculum di DeLorean era costellato di successi: prima in Packard Motor Company dove riprogettò la trasmissione Ultramatic, poi alla General Motors dove risollevò le sorti del marchio Pontiac e quadruplicò i profitti di Chevrolet in pochissimo tempo.

Il successo ottenuto in quegli anni fece guadagnare velocemente a DeLorean la carica di vice presidente della GM nel 1972 della divisione auto e camion. Purtroppo il suo carattere estroverso e atipico non era visto di buon occhio dai vertici dell’azienda, per questo nel giro di un anno lasciò GM e decise di mettersi in proprio.

La DMC-12


Nel 1976, Giorgetto Giugiaro, un designer italiano nel campo automobilistico vincitore del premio Compasso d’oro per ben sei volte, presentò il prototipo della DMC-12. La vettura, caratterizzata da una carrozzeria in acciaio inox non verniciato e con l’originale apertura delle portiere ad ali di gabbiano, vide la produzione trasferirsi in Irlanda del Nord, dove riuscì a ottenere la maggior parte dei finanziamenti, pari a circa 100 milioni di dollari.

Nonostante la programmazione della produzione per il 1979, i ritardi causati dalle tecnologie adottate per costruire il telaio generarono numerosi problemi. Per affrontare queste difficoltà, DeLorean si rivolse a Colin Chapman, un progettista inglese noto come il più grande progettista di Formula 1, vincitore di sei campionati del mondo di F1 e sette titoli costruttori tra il 1962 e il 1978. Chapman è anche l’ideatore di alcune delle invenzioni più significative nel settore automobilistico, come il telaio monoscocca, che ancora oggi viene impiegato in F1.

Chapman accettò l’incarico, ma in cambio di una tangente di 10 milioni di dollari provenienti da un’impresa panamense. Questi fondi, sottratti dagli investitori, non furono mai più recuperati.

Un progetto rivelatosi un fiasco

La revisione del progetto richiese un periodo brevissimo, portando la vettura in produzione nel 1981. Tuttavia, la DMC-12 si rivelò un autentico fiasco. La vendita si fermò a soli 6.000 esemplari anziché i previsti 12.000, a causa sia della congiuntura economica sfavorevole, sia dei vari problemi derivanti dai compromessi effettuati rispetto al progetto originale, tra cui le prestazioni deludenti che la collocavano in una posizione svantaggiata rispetto alla concorrenza.

Quando investitori e governo inglese appresero le molteplici questioni legate all’affidabilità del veicolo, diventò evidente che il progetto stava per essere un fallimento annunciato. DeLorean iniziò a trovarsi in una situazione difficile, diventando oggetto delle indagini dell’FBI.

L’arresto e la bancarotta

Nel 1982, le autorità arrestarono John DeLorean per traffico di stupefacenti. Da quel momento in poi, la bancarotta venne ufficialmente dichiarata, e la fabbrica in Irlanda chiuse, segnando la fine del sogno visionario.

DeLorean, il protagonista di questa storia, affrontò nove capi d’accusa, tra cui traffico internazionale di stupefacenti, rischiando una condanna fino a 72 anni di carcere. Tuttavia, grazie all’abilità di un avvocato, si riuscì a dimostrare che DeLorean fu vittima di una vera trappola. Grazie a questa argomentazione, l’imprenditore ottenne l’assoluzione.

Negli anni rimasero i sospetti di giro illegale di soldi tra DeLorean e Chapman che morì in circostanze dubbiose e di cui non si ha la prova della sua effettiva dipartita. L’imprenditore non si riprese mai da questi avvenimenti e morì nel 2005. La sua creatura, la DMC-12 diventerà un’Icona del cinema grazie alla trilogia di “Back to the Future”, ma il successo non servì ad aumentare le vendite della macchina.

La rimessa in produzione della DMC-12

Negli anni 2000 la società venne rilevata da una società texana omonima a quella originaria (DeLorean Motor Company) annunciando l’intenzione di rimettere in produzione la DeLorean DMC-12.

Nel 2017 fu riaperta la produzione della DMC-12 con una serie limitata a 300 pezzi con accorgimenti tecnici e rivisitazioni elettroniche.

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Le pubblicità più irriverenti sulle Auto:

Le pubblicità più irriverenti sulle Auto:

Le campagne pubblicitarie hanno sempre fatto da sottofondo nelle nostre scelte di acquisto e nelle conversazioni quotidiane, soprattutto quando sono ironiche e argute.

La rivalità tra brand concorrenti, espressa attraverso dissing pubblicitari, è un fenomeno consolidato nel mondo del marketing, come evidenziato dalla storica rivalità tra Coca Cola e Pepsi o tra BMW, AUDI e Mercedes.

In questo articolo, esploreremo alcune delle comunicazioni pubblicitarie più irriverenti del secolo scorso nel settore automobilistico.

PORSCHE:

Negli anni ’80, il settore pubblicitario era privo delle limitazioni del politically correct, consentendo chiari riferimenti sessuali come quelli presenti nelle campagne della Porsche. La sfida affermava che le dimensioni non contano se si possiede una Porsche.

VOLKSWAGEN:

Con lo slogan “Think small” ideato dal genio del pubblicitario umanista Bill Bernbach, Volkswagen sfidò l’America obnubilata dal gigantismo, suggerendo che essere il numero 2 non fosse poi così male. “Pensare in piccolo” divenne il loro mantra.

BENTLEY:

La campagna pubblicitaria di Bentley Azure propose lo slogan “You don’t park it, you position it” – “Non la parcheggi, la posizioni”, sottolineando il prestigio associato alla posizione della vettura.

FIAT:

La Fiat Multipla, un modello divisivo, fu promossa con il claim “Sarete belli voi!”, sottolineando che il veicolo non doveva piacere a tutti, ma solo ai veri intenditori. Nonostante le opinioni contrastanti, è stata esibita al Museum of Modern Art di New York.

DAIHATSU:

La campagna pubblicitaria della HIJET MPV (venduta in Italia come Piaggio Porter) ha ribaltato gli stereotipi, suggerendo che sulla monovolume si possono portare più ragazze rispetto a un’auto sportiva, ed è anche più conveniente.

PORSCHE:

Ancora Porsche, questa volta con una campagna che gioca sul sogno nel cassetto dei giovani, mettendo in risalto che possedere una Porsche è molto più attraente rispetto a Nissan o Mitsubishi. Nel 1983, con il messaggio “Nessuno è perfetto”, celebrarono il dominio assoluto alla 24 ore di Le Mans.

ASTON MARTIN:

A volte la comunicazione di lusso non coincide con la classe, come dimostra una pubblicità di Aston Martin che, anche se successivamente rivelatasi un fake, ha sollevato l’indignazione femminile con lo slogan “sai di non essere stato il primo, ma te ne importa qualcosa?”.

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Bologna, il Limite di Velocità a 30 km/h

Bologna, il Limite di Velocità a 30 km/h

Una Rivoluzione per la Sicurezza Stradale o un Ostacolo alla Vita Quotidiana?

Il 16 gennaio 2024 segna un momento epocale per Bologna, che diventa la prima città italiana a implementare il limite di velocità a 30 km/h su una vasta percentuale delle sue strade.

Il sindaco Matteo Lepore ha presentato questa iniziativa come una “rivoluzione” volta a migliorare la qualità della vita cittadina e a rendere la città più sicura e sostenibile. Tuttavia, la decisione ha suscitato opinioni contrastanti, alimentando il dibattito tra i sostenitori della sicurezza stradale e coloro che vedono questa iniziativa come un ostacolo alla mobilità e al lavoro quotidiano.

Pro: Un Passo Avanti per la Sicurezza Stradale:

Il sindaco Lepore giustifica la decisione come un impegno per rendere Bologna più sicura e a misura di tutti, con l’obiettivo ambizioso di zero morti sulle strade. Ridurre il limite di velocità a 30 km/h dovrebbe diminuire l’incidenza degli incidenti stradali e fornire un ambiente più sicuro per pedoni, ciclisti e automobilisti. I sostenitori vedono questa iniziativa come un passo avanti nella promozione della sicurezza stradale e un modo per rendere la città più accogliente per bambini, anziani e famiglie.

Contro: Critiche e Preoccupazioni:

Tuttavia, la decisione non è stata accolta positivamente da tutti. Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha espresso preoccupazioni riguardo ai possibili disagi per i lavoratori e ha messo in dubbio l’efficacia di imporre un limite così basso su tutta la città. Le critiche si estendono anche ai sindacati, i tassisti e i cittadini che lamentano la perdita di fluidità del traffico, ostacoli nel portare a termine il lavoro e difficoltà nell’arrivare in tempo a destinazione.

Controllo della Velocità e Sanzioni:

L’implementazione del limite di velocità a 30 km/h sarà seguita da controlli della Polizia locale, che utilizzerà telelaser come TruCam o TruSpeed. Le sanzioni inizieranno solo dal 16 gennaio 2024, con un margine di tolleranza di 5 km/h. Le multe varieranno da importi relativamente modesti per superamenti leggeri a sanzioni più severe per eccessi di velocità significativi.

Polemiche e Dibattiti:

Le polemiche hanno coinvolto vari attori, dal ministro dei Trasporti ai sindacati e ai cittadini stessi. Alcuni sostengono che la decisione tradisca lo spirito della norma, mentre altri credono che sia necessaria per aumentare la sicurezza stradale. La questione del trasporto pubblico è stata sollevata dai sindacati, che denunciano un peggioramento del servizio durante la pandemia.

Bologna si trova al centro di un dibattito nazionale sulla sicurezza stradale e la qualità della vita urbana. Mentre il sindaco Lepore si impegna a trasformare la città in un ambiente più sicuro e sostenibile, le critiche sottolineano i possibili impatti negativi sulla mobilità e sul lavoro. Il futuro dirà se questa iniziativa sarà un modello da seguire per altre città o se sarà necessario trovare un equilibrio tra sicurezza stradale e esigenze quotidiane dei cittadini.

Tu cosa ne pensi? Hai già sperimentato le zone a 30km/h? Faccelo sapere nei commenti.

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Le auto usate più richieste dagli Italiani

Le auto usate più richieste dagli Italiani

Il 2023 ha visto un interesse sempre crescente degli italiani nel mondo delle automobili, con alcuni brand che hanno attirato particolarmente l’attenzione degli acquirenti. Dai dati più recenti emerge una classifica interessante, con Fiat in testa seguita da BMW, Audi, Mercedes-Benz, Volkswagen, Ford e Alfa Romeo. Analizziamo da vicino i brand e modelli più ricercati, così come l’andamento delle vendite di auto usate nel corso dell’anno.

I Brand più Ambiti:

Fiat: Il Richiamo dell’Italianità

Fiat ha mantenuto una forte presenza nel cuore degli italiani, con la sua vasta gamma di veicoli, dalla compatta Fiat Panda alla iconica Fiat 500. Il design italiano, l’efficienza e la tradizione automobilistica sembrano essere gli ingredienti vincenti per Fiat nel 2023.

BMW e l’Eleganza Tedesca:

BMW ha continuato a essere un marchio di prestigio e stile, conquistando un posto di rilievo nella lista delle auto più ricercate dagli italiani. L’eleganza tedesca si riflette nei modelli BMW, che vanno dalla sportiva Serie 3 alla versatile X5.

Audi e la Tecnologia Avanzata:

Audi, con la sua reputazione di innovazione e design moderno, si è confermata come un brand popolare tra gli italiani. Modelli come l’Audi A3 e l’Audi A4 continuano a attirare l’attenzione per la loro tecnologia avanzata e il comfort di guida.

Mercedes-Benz: Lusso e Stile:

Mercedes-Benz, sinonimo di lusso e stile, ha mantenuto il suo fascino tra gli acquirenti italiani. La gamma completa, dalla Classe A alla Classe S, offre opzioni per ogni tipo di guidatore.

Volkswagen: Golf in Testa:

La Volkswagen Golf si è confermata come il modello più ricercato tra gli italiani, posizionando Volkswagen tra i brand più ambiti. La combinazione di affidabilità, prestazioni e design ha reso la Golf una scelta popolare.

Ford e l’Innovazione:

Ford ha catturato l’interesse degli italiani con modelli come la Fiesta, che offrono un mix di innovazione e praticità. Il marchio americano ha mantenuto una presenza solida sul mercato automobilistico italiano.

Alfa Romeo: Giulietta in Primo Piano:

Alfa Romeo, con la sua eredità sportiva e il design accattivante, ha visto la Giulietta emergere come uno dei modelli più cercati. Gli appassionati di guida sportiva trovano in Alfa Romeo un connubio di prestazioni ed eleganza.

Andamento delle Vendite di Auto Usate:

Secondo i dati forniti da UNRAE, nei primi 10 mesi del 2023, le vendite di auto usate sono cresciute dell‘8,7%. Questo dato suggerisce un crescente interesse da parte degli italiani nel mercato delle auto usate, che potrebbe essere influenzato da fattori come la ricerca di opzioni più economiche e sostenibili.

Il 2023 ha confermato l’interesse degli italiani per una varietà di brand e modelli automobilistici. Dai classici italiani come Fiat alle icone tedesche come BMW e Audi, la scelta è ampia e riflette le diverse esigenze dei consumatori. Inoltre, l’aumento delle vendite di auto usate indica una crescente consapevolezza dell’opportunità di acquistare veicoli di seconda mano. Resta da vedere come queste tendenze evolveranno nei prossimi anni, ma una cosa è certa: il mercato automobilistico italiano è in costante movimento.

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Lo sapevi? ep.18 le strisce pedonali sono nate nel 1951 in Inghilterra.

Lo sapevi? ep.18 le strisce pedonali sono nate nel 1951 in Inghilterra.

Lo sapevi? ep.18 le strisce pedonali sono nate nel 1951 in Inghilterra.

Le strisce pedonali, un elemento apparentemente semplice delle nostre strade, hanno una storia affascinante che inizia nel Berkshire nel 1951. Da allora, queste strisce sono diventate un punto di riferimento per la sicurezza stradale e hanno persino assunto ruoli memorabili nella cultura popolare. Esploreremo l’origine delle strisce pedonali, la loro evoluzione e alcuni momenti iconici che le hanno rese indimenticabili.

Le Origini nel Berkshire:

Nel 1951, nel cuore del Berkshire, il sistema di strisce pedonali è stato introdotto per la prima volta, segnando un passo significativo verso la sicurezza stradale. Questa innovazione ha contribuito a regolare il traffico e a creare spazi sicuri per i pedoni, sottolineando l’importanza di un’infrastruttura stradale pensata per tutti gli utenti.

Evoluzione delle Strisce Pedonali:

Negli anni successivi, le strisce pedonali hanno subito diverse trasformazioni, adattandosi ai progressi tecnologici e alle esigenze delle comunità. Una delle evoluzioni più interessanti è rappresentata dalle strisce pedonali in 3D, che altro non sono che un’illusione ottica creata da linee oblique e colori differenti che creano un gioco di ombre e di spessori, avendo così l’impressione di stare per “impattare” contro un ostacolo sospeso sul terreno.

Uno dei primi paesi ad introdurre questo sistema è stata la Danimarca, seguita da Regno Unito, Irlanda, Islanda, Romania e Croazia, arrivando fino alla Thailandia e all’Australia. Questa innovazione mira a creare un effetto visivo tridimensionale che cattura l’attenzione degli automobilisti, incoraggiandoli a rallentare e ad essere più attenti ai pedoni.

Oltre a questa invenzione, le strisce pedonali sono state usate dai creativi e gli artisti come tela dei loro lavori, al quale hanno fornito forme particolari e colori della “freedom flag” a per simboleggiare la comunità LGBT.

Strisce Pedonali Iconiche:

Oltre al loro ruolo principale nella sicurezza stradale, alcune strisce pedonali sono diventate vere e proprie icone culturali. Un esempio indimenticabile è rappresentato dalla celebre foto dei Beatles scattata sulle strisce pedonali di Abbey Road nel 1969. Quest’immagine non solo immortalò la band, ma trasformò le strisce pedonali in un simbolo di cultura pop e di un’epoca rivoluzionaria, scatenando una vera e propria mania, tant’è che il momento è stato ripreso e copiato da molti, tra i quali vediamo anche la famiglia gialla più famosa del mondo i “Simpson”.

Le strisce pedonali, nate nel Berkshire nel 1951, hanno attraversato decenni di evoluzione, adattandosi ai cambiamenti nelle tecnologie e nelle esigenze della società. Da elementi funzionali a vere icone culturali, le strisce pedonali continuano a giocare un ruolo fondamentale nella sicurezza stradale, rendendo il nostro ambiente urbano più sicuro e affascinante. La storia delle strisce pedonali è intrisa di progresso, creatività e un impegno duraturo per garantire strade più sicure per tutti.

L’incrocio Shibuya: il più trafficato del mondo

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AUTO DEL MESE KIA STONIC

AUTO DEL MESE KIA STONIC

Esplorando la Kia Stonic:

Stile, Agilità e Innovazione in una Crossover Affascinante

La Kia Stonic si fa strada nel cuore degli appassionati di auto con la sua presenza vivace e il design sportivo. Derivata dall’utilitaria Rio, questa piccola crossover conquista con le sue proporzioni agili, l’abitabilità sorprendente e una gamma di motorizzazioni che promettono performance eccellenti. In questo articolo, esploreremo le caratteristiche distintive della Kia Stonic che la rendono l’auto del mese.

Design e Dimensioni:

La Kia Stonic sfoggia un design audace e slanciato, distanziandosi dalle tradizionali crossover.

Con un’altezza di 152 cm, la Stonic si presenta come una proposta più snodato rispetto alle concorrenti dirette.

La possibilità di optare per una verniciatura bicolore aggiunge un tocco di stile, permettendo agli acquirenti di personalizzare ulteriormente il proprio veicolo.

Abitabilità e Comfort:

Nonostante le proporzioni più contenute, l’abitacolo della Kia Stonic offre sorprendente spaziosità.

Gli interni moderni, con un display multimediale al centro della plancia, riflettono l’impegno per un design curato e funzionale. L’auto può ospitare comodamente adulti anche nel sedile posteriore, garantendo comfort per tutti i passeggeri.

Dinamica di Guida:

Le sospensioni rigide della Kia Stonic offrono un’esperienza di guida coinvolgente. La crossover si distingue per la sua maneggevolezza nel traffico e la tenuta di strada impeccabile durante curve veloci. Per chi ama le prestazioni dinamiche, la Stonic promette di soddisfare le velleità sportive grazie alla sua capacità di curva rapida e al minimo rollio.

Varianti e Motorizzazioni:

La Kia Stonic offre una gamma diversificata con quattro versioni, tra cui il vivace motore 1.0 turbo a tre cilindri disponibile anche in versione ibrida leggera. Con potenze di 100 CV o 120 CV e la scelta tra cambio manuale o robotizzato a doppia frizione, la Stonic si adatta alle preferenze di guida di ogni conducente.

Stile Distintivo:

I dettagli esterni della Kia Stonic contribuiscono a renderla unica sulla strada. Le barre al tetto in stile SUV e i vetri oscurati aggiungono un tocco distintivo, mentre le luci diurne a LED conferiscono stile e sicurezza alla vettura. La parte posteriore, con il paraurti sportivo e le luci posteriori a LED, completa un’estetica accattivante.

Con la Kia Stonic, Kia ha creato una crossover che unisce stile, agilità e innovazione. La combinazione di dimensioni compatte, dinamica di guida appagante e una gamma di opzioni personalizzabili rendono la Stonic una scelta attraente per chi cerca un’auto versatile e dal carattere distintivo.

Se desiderate unire l’eleganza urbana con le prestazioni avvincenti, la Kia Stonic è pronta a guidarvi in questa avventura automobilistica.

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