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Lo sapevi? ep.21 le auto giapponesi fino agli anni ’70 in Italia erano off-limits

Lo sapevi? ep.21 le auto giapponesi fino agli anni ’70 in Italia erano off-limits

Lo sapevi? ep.21 le auto giapponesi fino agli anni ’70 in Italia erano off-limits

1969: Le auto giapponesi sbarcano in Italia

Il mondo dell’automobile ha subito trasformazioni epocali nel corso degli anni, e una delle curiosità più interessanti riguarda il rapporto tra l’Italia e le automobili giapponesi fino agli anni ’70: erano praticamente “off limits” per il mercato italiano, vietate dall’importazione nella Penisola.

Tuttavia, alla fine del 1969, le prime barriere caddero e, dopo intense discussioni, anche il mercato italiano fu parzialmente liberalizzato. Nel 1970, un contingente iniziale di 1.000 automobili “made in Japan” avrebbe potuto entrare in Italia, diviso in due scaglioni di 500 unità ciascuno. Il primo lotto arrivò nell’estate del 1970 e comprendeva una varietà di modelli, tra cui le piccole Honda N 360, le Mazda 1500 e 1600, le Subaru e le Toyota Corolla e Corona.

Honda N360

L’arrivo delle prime automobili giapponesi segnò l’inizio di una nuova era nel mercato automobilistico italiano. Nel corso degli anni successivi, marchi come Nissan, Mitsubishi e Daihatsu avrebbero fatto la loro comparsa, contribuendo a cambiare radicalmente il panorama delle automobili in Italia. Nel 1979, per esempio, la Mitsubishi Colt fece il suo debutto, seguita dai popolari “Suzukini”, i fuoristrada giapponesi che divennero rapidamente una moda alternativa.

Mitsubishi Colt

Le auto nipponiche sempre più presenti nel mercato italiano

Con il passare del tempo, le automobili giapponesi divennero sempre più integrate nella vita quotidiana degli italiani. Nel 1998, Toyota introdusse il marchio di lusso Lexus sul mercato italiano, seguita da Nissan con Infiniti dieci anni dopo. Oggi, le automobili giapponesi sono una presenza consolidata sulle strade italiane, con marchi come Toyota, Nissan e Suzuki che dominano il mercato.

In conclusione, l’epoca dei pionieri per le automobili giapponesi in Italia è ormai un ricordo lontano. Tuttavia, resta da chiedersi se le industrie automobilistiche coreane, cinesi e indiane avranno la stessa fortuna nel mercato italiano. La storia delle automobili giapponesi in Italia è un esempio affascinante di come il mondo dell’automobile sia in costante evoluzione, con nuove sfide e opportunità che si presentano nel corso del tempo.

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Lo sapevi? ep.20 La Fiat 500 compare nel numero 1484 di Topolino

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Lo sapevi? ep.20 La Fiat 500 compare nel numero 1484 di Topolino

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È il 1984 e il famoso fumetto Disney che ha accompagnato la nostra gioventù “Topolino” pubblica una Fiat 500 (ribattezzata per l’occasione “400”) al centro della storia “La vendetta di Amelia”.

Ma vediamo nello specifico qual è la storia di questa iconica auto.

La nascita della Fiat 500

Il 4 luglio 1957, nel cuore dell’Italia, nasceva un’auto destinata a diventare leggenda: la Nuova 500. Questo gioiello, ideato dall’Ing. Giacosa, rappresentò il degno successore della celebre Topolino, diventando il simbolo per eccellenza delle utilitarie Fiat.

Concepito per un periodo di quasi vent’anni, dal 1957 al 1975, il progetto della Fiat 500 fu un trionfo di innovazione e praticità: quattro posti, motore posteriore raffreddato ad aria e un prezzo accessibile.

La Gamma fiat 500

Da quel momento, la gamma si è arricchita di una vasta serie di modelli, dalla sportiva Fiat 500 Sport alla pratica Fiat 500 D, fino alla popolare versione F, seguita poi dalle lussuose L e R. Dopo un lungo silenzio, nel 2007 la moderna Fiat 500 ha saputo riallacciare i fili con la sua gloriosa storia.

Ma la Fiat 500 non è solo un’auto, è anche un’icona culturale. Nel mondo del cinema, è apparsa in numerosi film, da “James Tont operazione U.N.O.” a “Cars – Motori ruggenti”, passando per episodi di “Lupin III” e altro ancora.

La sua fama non si è limitata al grande schermo: nel 2005, una Fiat 500 R del 1973 ha compiuto un incredibile viaggio di 16.000 chilometri da Bari a Pechino, attraversando mezza Europa e la vastità della Russia. Nel 2007, la stessa auto ha percorso 10.300 chilometri intorno al Mediterraneo, fino alle dune del Sahara.

La Fiat 500 ha anche lasciato il segno in luoghi insoliti, come quando una 500 D del 1964 è stata impiegata in Antartide dal Departement of Industrial and Scientific Research della Nuova Zelanda, ribattezzata affettuosamente “Snow Kitten” (Gattina delle Nevi).

E non dimentichiamo la musica: nel 1992, Elio e Le Storie Tese hanno dedicato una canzone alla Fiat 500 nell’album “Italyan, Rum Casusu Çikti”.

Per coronare il suo successo, nel 2017, in occasione del suo sessantesimo compleanno, la Fiat 500 è stata inserita nella galleria permanente del Museo di Arte Moderna di New York, il MoMA.

In conclusione, la Fiat 500 non è solo un’auto, ma un’icona intramontabile che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’automobilismo e della cultura popolare.

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