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Vintage GP 07

Vintage GP 07

Vintage Grand Prix – ep.7

Vintage GP 07: Settima puntata della rubrica di Grand Prix dove vi mostriamo alcune delle nostre auto d’epoca.

Alfa Romeo Montreal

Correva l’anno 1967, e a Montreal, in Canada, si teneva l’esposizione universale (EXPO), e tutte le nazioni del mondo parteciparono presentando le migliori realizzazioni nei vari campi della scienza e della tecnica.

Gli organizzatori avevano scelto l’Alfa Romeo per creare un modello di autovettura che potesse rappresentare la “massima aspirazione raggiungibile dall’uomo in fatto di automobili”, ma a seguito di un’organizzazione frettolosa, l’invito arrivò ad Arese solo nove mesi prima dell’evento.

Il design originale della Montreal

A causa dei tempi così ristretti, mancavano i presupposti per sviluppare un pianale e una meccanica nuovi, quindi per il modello carrozzato da Bertone, su disegno di Marcello Gandini, i vertici del Biscione decisero di utilizzare il motore della Giulia 1.6 TI berlina e portarono in Canada due esemplari di concept in colorazione bianco perla.

I due concept ebbero successo immediato grazie al design originale e a una linea slanciata e sportiva.

La vettura è caratterizzata dalla calandra bassa e dal cofano profondo che scende fino a coprire metà dei fari, dove risaltano le palpebre “a veneziana”, una soluzione innovativa che migliora l’aerodinamica e nasconde parzialmente i proiettori anteriori.

Il parabrezza è inclinato, due lunghe porte a “L” precedono le sei feritoie presenti sui montanti laterali; quindi il portellone, molto inclinato e totalmente in vetro, infine la coda tronca con un accenno di spoiler e i doppi scarichi al centro.

L’ottimo riscontro del pubblico convince i piani alti di Alfa Romeo a mettere il modello in produzione: si decide di puntare sull’immagine sportiva del marchio, sostituendo il 1.6 con il V8 della Tipo 33 da competizione, ma a causa dei volumi della carrozzeria la nuova meccanica risultava molto più ingombrante del quattro cilindri della Giulia, e in Bertone non era per nulla intenzionati a snaturare il progetto originale.

Il debutto

Dopo 35 mesi e mezzo dalla sua prima apparizione, la Montreal debutta in pedana al Salone di Ginevra del 1970 scardinando tutte le regole con forme meno filanti, più alta e appesantita rispetto ai concept del 1967, definita “fuori dal tempo” ma sicuramente di grande impatto.

Il nuovo V8 della Montreal è il primo della casa del Biscione ad essere prodotto in serie regolare: derivato dal 2.593 cc della mitica 33 Stradale viene rivisto, con nuove teste e depotenziato da 270 a 200 cv, per renderla più adatta alla guida di tutti i giorni.

Le prestazioni, nonostante gli ingombri, sono di tutto rispetto con una coppia generosa di circa 240 Nm, 224 km/h di velocità massima e una accelerazione da 0 a 100 km/h in circa 8 secondi.

Gli interni invece sono puliti ed essenziali, e la fanaleria anteriore è schermata da due griglie, messe a protezione delle due coppie di fari.

La nuova la presa d’aria al centro del cofano e le feritoie sul montante posteriore hanno una funzione puramente estetica, e i caratteristici cerchi “millerighe” in lega leggera ebbero talmente tanto successo da diventare molto richiesti anche su altri modelli.

Nonostante le dimensioni (la lunghezza era di 4.22 metri con un passo di 2.35) la vettura non era limitata a sportiva “due posti secchi”, ma prevedeva invece il layout 2+2, con due sedili posteriori non molto comodi o sfruttabili, e un bagagliaio invece abbastanza capiente con lunotto apribile.


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