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Vintage GP 04

Vintage Grand Prix – ep.4

Vintage GP 04: Quarta puntata della rubrica di Grand Prix dove vi mostriamo alcune delle nostre auto d’epoca.

Jeep Willys

La madre di tutti i fuoristrada

Protagonista su ogni campo della Seconda guerra mondiale, la Willys MB, meglio nota come Jeep Willys, fu il mezzo più prodotto durante il conflitto mondiale. Considerata come la madre di tutti i fuoristrada, diede il via all’epopea Jeep.

Realizzata in più di 640 mila unità, la Jeep Willys è il mezzo più prodotto della Seconda guerra mondiale. A fare la differenza, nel difficile contesto bellico di metà novecento, fu la semplicità e la praticità del prodotto, dall’apparenza esile, non corazzato e neanche armato.

Nacque, così, un mito senza tempo, ancora oggi considerato il padre dei fuoristrada moderni o, se si preferisce, dei Suv.

La Jeep Willys durante la Seconda Guerra Mondiale

La commissione da parte dell’esercito americano

Il mezzo, dal peso inferiore ai 600 kg, venne commissionato inizialmente in 1.500 unità.

Il progetto iniziale, sebbene rispettasse le richieste dell’esercito statunitense, fu da subito rivisto e aggiornato anche dai competitor della Bantam, Ford e Willys-Overland su tutti, migliorandone l’efficienza e la praticità.

Il prototipo prodotto dalla casa di John Willys, dopo accurate valutazioni da parte dell’esercito, fu considerato il mezzo più idoneo e completo. Nacque in questo modo la Willys MB (erede del prototipo MA) la cui produzione, in seguito allo scoppio della guerra, fu allargato anche agli stabilimenti Ford.

La casa di Detroit iniziò a produrre il veicolo dalla fine del 1941, modificando la sigla identificativa in Gpw.

2 prototipi della willys: jeep e stationcar

L’antenata della Jeep montava il Willys Mod 442, un motore 4 cilindri con testata a “L” da 2.200 cc in grado di sviluppare una potenza di 54 Cv. La coppia massima era di 123 Nm a 2.000 giri/min.

Era dotata di trazione prevalentemente posteriore con l’anteriore inseribile, abbinata ad un cambio a tre marce con riduttore.

L’abitacolo non aveva spazio per fronzoli e comodità, sacrificate in virtù di essenzialità e, soprattutto, flessibilità di utilizzo.

Il veicolo, infatti, venne più volte adattato alle esigenze del conflitto. Tra gli adattamenti più singolari, si ricordano i fari mobili, utili per illuminare il motore in caso di guasto notturno, i supporti per mitragliatrici e lanciarazzi e la predisposizione per l’utilizzo su rotaie.

Oggi la Jeep Willys, rappresenta un modello cult per collezionisti, grazie anche ad un florido mercato di pezzi di ricambio, nonché una pietra miliare per il mondo dei fuoristrada, che deve i natali proprio al piccolo, grande 4×4 made in Usa.


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